Vuoi scrivere il testo teatrale per lo spettacolo di debutto della tua compagnia teatrale, ma ogni volta che provi a scrivere qualcosa ti viene la sindrome della pagina bianca? Eccoti qualche consiglio su come scrivere una drammaturgia.
Consiglio 1 su come scrivere una drammaturgia: valuta quello che hai a disposizione.
Se il tuo riferimento drammaturgico è Shakespeare o Pirandello, devi sapere una cosa: perfino loro scrivevano basandosi esclusivamente sugli attori che avevano a disposizione, e sul loro potenziale. Per potenziale di un attore non intendo la bravura, naturalmente, ma i colori e le sfumature che lui o lei possono restituire al personaggio in base a determinate caratteristiche fisiche o caratteriali. Ad esempio, se nella tua drammaturgia c’è un vecchio, dovrai tenere conto del fatto che, tra gli attori a tua disposizione, non c’è un vecchio. Scrivi in base a quello che hai a disposizione: se hai 4 attori, scrivi una drammaturgia per 4 attori, non per 8.
Se non hai attori, scrivi un monologo che potresti recitare tu stessə. Se questi attori hanno tutti una certa età, non scrivere ruoli per vecchi ed evita le situazioni en travesti.
Tu dirai: “Ma perché? Il teatro è bello proprio perché presuppone una sospensione del reale: chiunque può essere chi vuole!”
Quello che dici è vero, ma il rischio di tirare troppo la corda dell’inverosimiglianza può portare al ridicolo. In uno spettacolo comico, ad esempio, un uomo travestito da donna o viceversa magari non striderebbe troppo con la vicenda, proprio perché rientra nell’orizzonte paradossale che si ha designato. In uno spettacolo drammatico, al contrario, è fondamentale che lo spettatore si immedesimi nella vicenda e si riveda totalmente nel personaggio. Per far sì che accada, l’attore deve essere il suo personaggio. Fisicamente e caratterialmente.
L’en travesti può rientrare infatti in uno di quegli elementi definiti “di straniamento”: che permettono allo spettatore di straniarsi dalla narrazione. Se sei uno scrittore di teatro alle prime armi, probabilmente non sarai in grado di padroneggiare con maestria questo tipo di linguaggio senza farlo sembrare volgare o una banale recita scolastica. Il consiglio, perciò, è di restare ancorato alla realtà materiale e di usare ciò che si ha nel modo più plausibile e verosimile possibile.
Consiglio 2 su come scrivere una drammaturgia: collabora con gli attori.
Una buona strategia di drammaturgia è fare ricerca coi propri attori. Improvvisazioni a tema, esperimenti sul testo, spesso creano dinamiche e modi di esprimersi che possono rivelarsi fondamentali per il lavoro dello scrittore.
Certo, è un lavoro lungo: non bastano una, due settimane di prove e improvvisazioni. Spesso è necessario un tempo molto più consistente. Il risultato però è assicurato: lavorare assieme permetterà alla compagnia di debuttare con uno spettacolo-manifesto della propria poetica e del proprio modo di fare teatro, così che lo spettatore risulterà più coinvolto, ma anche più interessato nel guardarlo.
Parlate molto tra di voi, chiedi agli attori che genere di spettacolo vorrebbero portare in scena: il resto si scriverà quasi da solo.
Consiglio tre su come scrivere una drammaturgia: non scrivere troppo.
Il primo spettacolo non può durare più di un’ora/un’ora e mezza. Se è il primo debutto, gli attori probabilmente non sapranno resistere sulla scena così a lungo senza calare di presenza. D’altro canto, se anche tu sei alle prime armi come drammaturgo sarà molto difficile per te scrivere dei dialoghi lunghi e brillanti senza farli risultare, ad un certo punto, noiosi o privi di ritmo. Quindi, armati di buona volontà e cerca di asciugare: crea situazioni interessanti, ma fallo attraverso dialoghi estremamente realistici ed essenziali. Evita i monologhi nella prima parte dello spettacolo, lasciali verso la fine. Favorisci il botta e risposta, evita gli a parte.
Se ti riesce, non scrivere più di due atti. Se scrivi un atto unico, ricorda di condensare la vicenda in pochi eventi, con personaggi ben definiti e senza backstories drammatiche che spieghino le motivazioni per cui il personaggio agisce in determinata maniera.
Divertiti, sii creativo, ma non essere cerebrale. La tua opera non deve provenire dal cervello, e nemmeno dal cuore: deve provenire dalle viscere. Il tuo istinto è il tuo migliore amico, in teatro: usalo anche nella scrittura e tutto andrà bene!
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