Se frequenti una scuola o un corso di teatro, potresti presto ricevere tra le mani il primo copione del tuo primo saggio teatrale. Allora potrebbe rivelarsi di vitale importanza conoscere la risposta alla domanda: come si usa un copione?
Per poterlo fare, tuttavia, dobbiamo prima di tutto capire cos’è effettivamente un copione.

Cos’è un copione?

Nel mondo del professionismo, il copione può assumere diverse forme: spesso questo diventa un PDF, un documento modificabile, in continua evoluzione, come anche può diventare una semplice scaletta appesa dietro le quinte che può fungere da “canovaccio”.

Nel Rinascimento, all’epoca di Shakespeare, il copione veniva distribuito a “ruoli”: ogni attore riceveva una pergamena arrotolata contenente solo ed esclusivamente le sue battute. Piccolo aneddoto: la parola role (ruolo) voleva appunto dire rotolo in inglese elisabettiano.

Per chi studia teatro oggi, tuttavia, è molto frequente l’uso del copione classico. Il copione classico contiene, integralmente, il testo teatrale che dovrà essere messo in scena, spesso già compreso di tagli e indicazioni registiche.

Com’è fatto un copione?

Per avere un’idea di come può essere fatto un copione, vai alla Feltrinelli, dirigiti nel reparto “testi teatrali” ed aprine uno a caso. Ecco, un copione “classico” non dovrebbe essere troppo dissimile da quello che potresti vedere. Forse, l’unica eccezione: il regista potrebbe eseguire dei tagli (riduzioni delle parti), delle aggiunte inedite (battute che nel testo originale non c’erano, ma che aiutano lo spettacolo a guadagnare fluidità) o altre indicazioni generiche aggiuntive.

L’anatomia di un copione si suddivide così: dramatis personae, Atti, Scene, personaggi, battute e disdascalie.

Il dramatis personae è l’elenco di tutti i personaggi, spesso correlati al loro mestiere/status sociale o alla relazione che li lega tra loro. Ad esempio, questo è il dramatis personae de L’Orso di Anton Cechov:

  • Elena Ivanovna Popova, la vedova inconsolabile
  • Luka, il servitore
  • Smirnov, ex ufficiale di artiglieria

Questo invece è il dramatis personae di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo:

  • Luca Cupiello
  • Concetta, sua moglie
  • Tommasino, loro figlio, detto Nennillo
  • Ninuccia, la figlia
  • Nicola, suo marito
  • Pasqualino, fratello di Luca, etc.

Questa “lista” iniziale dei personaggi serviva, storicamente, per assegnare i ruoli: oggi serve per lo più per introdurre la prima lettura del copione. Il copione è spesso diviso in Atti (tradizionalmente nella commedia sono 3, nella tragedia sono 5, anche se nelle drammaturgie contemporanee questa formalità si è andata a perdere), mentre gli Atti sono suddivisi a loro volta in Scene. All’inizio di ogni Atto c’è spesso una didascalia che fa da “scenario” per introdurre la situazione. La didascalia, tuttavia, non descrive solo le situazioni, ma anche le azioni dei personaggi, e viene indicata tra parentesi prima, dopo o durante una battuta. Spesso nella prima lettura del copione (detta a tavolino) il regista o l’assistente ha l’incarico di leggere le didascalie, mentre l’attore non dovrebbe mai leggerle.
I personaggi sono segnalati all’inizio della battuta che devono recitare, in stampato, così che l’attore possa subito individuare il proprio ruolo nel corso della lettura.

Esempio tratto da Rosmersholm di Henrik Ibsen, in cui si può distinguere il nome del personaggio, la battuta e la didascalia:

ROSMER: Credo che la mia vita privata sia incensurabile.
MORTENSGAARD: (con un sorriso) Incensurabile? Beh, il termine è forse alquanto ardito.

Come si usa un copione?

  1. Il copione va conservato diligentemente: alcuni grandi registi, dopo che hanno finito lo spettacolo, richiedono indietro il copione agli attori per tramandarli ai loro successori. Questo dovrebbe far capire quanto sia importante che l’attore tratti con diligenza il copione, senza sciuparlo, scarabocchiarlo o dimenticandolo a casa di continuo.
  2. Il copione è personale, perciò sempre scrivere il nome sopra il copione per evitare “scambi” o che venga smarrito.
  3. Il copione viene stampato per permettere all’attore di scriverci sopra. Le indicazioni, le modifiche, segnarle sempre a matita: nel caso il regista cambiasse idea, bisognerà, infatti, cancellarle. Non bisogna avere paura di prendere l’iniziativa e provare ad “adattare” una battuta per renderla più personale, più vera o più vicina a sé: basta che una volta che si modifica una battuta non si continui a fare la memoria su quella che era scritta prima. Regola sacra del copione: i segni a matita sono più importante di quelli stampati! Non importa quanto questi possano essere effimeri.
  4. Evidenzia tutte le tue battute con colori diversi, segnalandole per intenzione o emozione. Non usare un solo colore: la memoria è anche visiva, aiutati con i colori per imparare più in fretta la tua parte! Spesso è un metodo intelligente associare un’emozione ad un colore. Ad esempio, se il tuo personaggio è triste, potrai usare il blu per le battute che dirai in tono più lamentoso e viola per quelle più malinconiche. Sii creativo: il processo di studio del copione è parte dell’arte teatrale quanto stare in scena!
  5. Sottolinea le battute d’attacco con la penna. Al contrario delle indicazioni, che vanno a matita, l’attacco deve essere segnalato indelebilmente. Cos’è l’attacco? Un bravo attore non impara mai solo ed esclusivamente le sue battute, ma conosce anche tutte le battute che precedono le proprie! Per un attore è fondamentale legare la propria battuta in modo naturale: conoscere la propria battuta d’attacco aiuta a prepararsi, mentalmente, per recitare la battuta che la seguirà, senza dover costringere la scena a un singolo mezzo secondo di “vuoto”.
  6. Leggilo tutto: anche se dovesse capitarti la parte del servo che entra per portare l’acqua e dire “Buonasera”, anche se questa fosse l’unica battuta che dovrai recitare durante lo spettacolo, leggi sempre tutto il copione! Ogni attore sul palco deve essere cosciente al 100% di ciò che succede in scena, perciò non siate pigri e dedicatevi quell’oretta e mezza della vostra giornata alla lettura del copione che andrete a mettere in scena!
  7. Non prendere appunti solo per il tuo ruolo: se vengono apportati tagli in scene in cui tu non ci sei, dovresti comunque segnarli sul tuo copione! Potrebbe esserti utile nel caso, durante le prove, dovesse esserti chiesto di attuare una sostituzione.

Come imparare a memoria un copione?

Infine, ecco un trucchetto per imparare il copione a memoria: il trucchetto della cartolina!
Premessa: mi raccomando, dividersi il lavoro in più giornate! Non cercare di imparare a memoria tutto subito! Stabilisci un numero di pagine al giorno, e dedica un po’ del tuo tempo ogni giorno per studiare il tuo copione. Per farlo, usa una cartolina: copri tutto il copione e lascia oltre il bordo la battuta che stai leggendo. Lentamente, abbassa la cartolina lungo il foglio, scoprendo man a mano che scendi tutte le battute: quando ti trovi di fronte a una battuta d’attacco (che avrai sottolineato a penna) fermati e cerca di ricordare la tua battuta che viene dopo. Poi abbassa la cartolina e controlla se era la battuta giusta. Ripeti il trucco più e più volte, finché non avrai imparato tutte le tue battute a memoria!

 

Foto dell’autrice 

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